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Segrate

EcoCity o EcoMostro? La svista di Di Vico

By 07/12/2015No Comments

il post di oggi del Sindaco Paolo Micheli.

 

EcoCity o EcoMostro a Segrate?

EcoCity o EcoMostro a Segrate?

 

In merito all’articolo a firma di Dario Di Vico “Cambia il sindaco e si ferma l’Eco City da 350 milioni“, è necessario precisare due aspetti che a mio avviso non sono stati adeguatamente approfonditi.

Il primo riguarda la situazione urbanistica di Segrate, una città di 35.000 abitanti dove vi sono più di un migliaio di appartamenti ad oggi invenduti, per buona parte inseriti in operazioni immobiliari che la crisi economica ha fermato.

Sto parlando di Segrate Village, il quartiere presso la stazione di Segrate, di Redecesio Est, di Centroparco e di altri ancora. Inoltre è già stata autorizzata dalla precedente amministrazione la realizzazione di un nuovo quartiere potenzialmente per circa 3000 nuovi abitanti, nella parte sud di Segrate, zona Idroscalo.

Insomma, perdurando la crisi del settore immobiliare, non esiste alcuna ragione sensata per far progettare a Segrate ancora un altro intervento, quello auspicato dall’articolo del Corriere (abitazioni per altri 4000 residenti, oltre a edifici commerciali e di servizi) per il quale è stata richiesta una procedura specifica non connessa a una integrale revisione del quadro pianificatorio urbanistico e ambientale al quale stiamo lavorando da due mesi. 

Va sottolineato inoltre che la storia passata della vicenda immobiliare della Boffalora ha lasciato una situazione di disagio dei cittadini segratesi coinvolti che si trascina da una decina d’anni e ha finora prodotto la realizzazione di alcuni palazzi privi di servizi e urbanizzazioni. Alcuni appartamenti sono vuoti, ci vivono in tutto centocinquanta di famiglie che sono oberate da spese condominiali altissime per la precarietà degli impianti centralizzati.

L’obiettivo della mia amministrazione è quello di riportare qualità e soprattutto condizioni di vita civili per i cittadini. Per intervenire in una situazione così critica e compromessa abbiamo il dovere di approfondire tutti gli elementi seguendo una tempistica di buon senso che ci permetta di analizzare e prevedere gli effetti cumulativi e secondari che operazioni di tale calibro comportano. Non stiamo parlando di due o tre edifici, ma di una proposta di oltre 150.000 mq di nuova edificazione. Per questo stiamo lavorando per garantire un completamento dell’intervento che assicuri servizi adeguati al nuovo quartiere. Contestualmente è necessario ripensare al progetto, riducendo le volumetrie rispetto a quelle del progetto originario che in dieci anni non è mai decollato e si mostra oggi contrariamente da quanto descritto ormai superato anche per le esigenze di qualità e sostenibilità.
Su questo abbiamo aperto un confronto con l’operatore che speriamo voglia impegnarsi nel risolvere questa brutta ferita nel territorio della mia città.

Il secondo aspetto riguarda la presunta lentezza della burocrazia che ostacola i buoni imprenditori. Il progetto “Milano 4 you” è stato adottato dalla precedente amministrazione il 28 maggio, 3 giorni prima delle elezioni. La mia giunta è entrata in carica ai primi di luglio. Abbiamo discusso il progetto e dato una risposta in poco più di due mesi nonostante siamo coinvolti, oltre che negli altri progetti immobiliari, nella realizzazione del Westfield Milan, il più grande centro commerciale d’Europa che, burocrazia romana permettendo, dovrebbe decollare l’anno prossimo. Gli investimenti immobiliari complessivi che gravitano su Segrate sono già nell’ordine di 2 – 3 miliardi di euro e non c’è nessuna lentezza da parte nostra.

Infine due precisazioni.
Il colloquio tra l’amministrazione comunale e i veri interlocutori, Phoenix e Vegagest, non si è interrotto. Se gli investitori presenteranno un progetto più ragionevole che risolva i problemi dei residenti saremo ben lieti di riprendere a discutere.
Per ultimo: sono sindaco di una coalizione di centro sinistra ove il PD è preponderante ma personalmente vengo da un’esperienza, sia a Segrate che in consiglio regionale, di lista civica.